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Vangelo della XII domenica: Non abbiate paura!

Non abbiate paura. Per ben tre volte ci viene oggi ripetuto. Non aver paura. Pregando la Parola di oggi, possiamo dare spazio e lasciare emergere dal nostro cuore paure, ansietà, preoccupazioni. Quelle quotidiane, e quelle radicali, legate al nostro essere creature. Sono ansietà che possiamo ascoltare quando siamo fermi e in silenzio, quando il silenzio si fa scomodo e avremmo voglia di alzarci e fare qualcosa, oppure quando ci viene spontaneo evadere assecondando il vortice dei pensieri.

Se rimaniamo in ascolto di questo silenzio “scomodo”, se perseveriamo nel senso di vuoto o noia che possiamo provare, possono emergere sentimenti e pensieri legati alla nostra precarietà di creature: ma qualcuno avrà mai cura di me? avrà a cuore la mia vita? Si ricorderà di me? Per qualcuno vale qualcosa la mia vita? Questo ascolto è scomodo, ma importante. È una presa di consapevolezza che permette al Signore di rivelarsi e di lasciarsi riconoscere tra le tenebre del nostro cuore.

Egli con forza esclama: non abbiate paura! “Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!”. Egli ci ha voluto alla vita e ne è il primo garante. Egli, che ci ha creati. Oggi, siamo chiamati a riconoscerlo. A riconoscerlo come Padre. A riconoscerci, grazie a suo figlio Gesù, anche noi figli prediletti del Padre. Beata precarietà, che ci permette di alzare lo sguardo verso il custode della nostra vita, il custode del nostro corpo e della nostra anima.

Ecco che possiamo dire apertamente questa parola che ascoltiamo nelle nostre tenebre, che avvertiamo come un leggero sussurro all’orecchio, ben diverso dalle urla della paura. Il frutto di questa nostra preghiera nell’intimo del cuore, è pronto per essere condiviso e raccontato, per diventare la gioia di molti altri.

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