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Pregare con i Santi del Carmelo (fra Lorenzo della Resurrezione)

È possibile fare un salto nella propria vita e voltare pagina. Ora. Non è necessario rivoluzionare le proprie condizioni esteriori: lavoro, relazioni, luogo di vita. Ma rientrare per brevi attimi della giornata “in sè”. Possiamo trovare dentro una gran confusione di pensieri, sentimenti ed emozioni varie e non decifrate, un grande traffico di realtà interiori cui spesso non riusciamo a dare il nome, che vengono tanto dal presente, quanto dal passato o da aspettative che portiamo per il futuro.

A costo di un piccolo esercizio, è possibile ristabilire in questo spazio interiore la pace, l’esperienza di dolcezza e serenità.

L’esercizio consiste nel spostare l’attenzione da questo contenuto interiore che ci appesantisce, al Dio che abita in noi. Ascoltarne le ispirazioni, i sentimenti di sollievo, sicurezza, consolazione. Ritornare costantemente a Lui ogni volta che ci accorgiamo di disperderci altrove. Piano piano facciamo esperienza del paradiso qui in questa terra. Finiamo per identificarci noi stessi con l’ unico e permanente atto d’amore, che prima era l’oggetto del nostro esercizio.

Ecco le parole di fra Lorenzo della Resurrezione:

Attraverso la Presenza di Dio e lo sguardo interiore, l’anima si familiarizza in tal modo con Dio da trascorrere quasi tutta la sua vita in continui atti d’amore, di adorazione, di contrizione, di fiducia, d’invocazione e tutte le virtù più eccellenti.

Talvolta ne diventa essa stessa un unico e permanente atto d’amore perchè l’anima è sempre occupata in questa divina Presenza.

Ella è incendiata da un sacro fuoco d’amore! Poichè essendo sempre con Dio, che è un fuoco divorante, questo riduce in polvere ciò che lo contraddice. E quest’anima così infuocata non può più vivere che in presenza del suo Dio, presenza che produce nel suo cuore un santo ardore, un sacro zelo e un desiderio violento di vedere il Dio amato, conosciuto, servito e adorato da ogni creatura. A questo proposito il Dio dolce e amante accende insensibilmente un fuoco divino nell’anima, che l’infiamma ardentemente d’amor di Dio.

Ciò che avviene al di fuori non è per l’anima che un fuoco di paglia che s’estingue nella misura che brucia e non arriva mai, o almeno pochissime volte, a turbarle la pace interiore.

Quando mi capita di distogliermi da Dio, per necessità o per debolezza, Egli mi richiama subito con tocchi così affascinanti e deliziosi da sentirmi confuso a parlarne. È un certo non so che di dolcezza, di serenità, di rispetto, di umiltà, di estrema semplicità, che porta e spinge l’anima ad amare Dio, adorarlo, abbracciarlo con sentimenti di tenerezza inesprimibile che la sola esperienza ci può far comprendere.

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