Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché dovrei voler seguire Gesù se le condizioni sono così impegnative? Ce lo rivela lo stesso Gesù: chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. C’è in gioco la mia vita. Ciò che mi spinge a seguire Gesù è un impulso di vita, un desiderio profondamente radicato di “trovare più vita”, che nel cammino della mia sequela riconosco potersi realizzare solo nel Signore.
Questo “più di vita”, questa esistenza piena, ha una sua regola d’oro, che Dio stesso ha iscritto nella nostra natura umana, creata a sua immagine e somiglianza: la dinamica del dono, che nasce dall’amore. Dio è tutto dono, perché è tutto Amore; suo Figlio Gesù, il dono più grande che il Padre ha fatto all’umanità, sta per dimostrarcelo nel modo più alto: darà la vita per noi. L’esito finale non sarà però la morte, ma la Risurrezione.
La nostra vita è animata dalla stessa legge dell’amore: perdere per trovare. È donando che ci si arricchisce; trattenendo per sé, invece, ci si impoverisce. Si può spendere la vita fino a perderla nel darla, e la si ritrova nella potenza della risurrezione che Dio opera nella nostra vita.
Rinnegare se stessi non significa annullarsi, mortificare la propria persona, buttare via i propri talenti, le energie, il tempo, ma vuol dire non pensare sempre e solo a noi stessi, uscire dal nostro egocentrismo che ci fa credere di essere la misura del tutto. Invece di annullarci, questo ci avvicina alla verità del nostro essere: siamo fatti per uscire da noi stessi e donarci.
Non c’è vero dono senza il sacrificio di sé. Prenda la sua croce e mi segua. La Croce nel Vangelo indica l’amore folle di Dio per noi. Anche nella nostra vita, la croce non è separabile dall’amore. Prendere la propria croce significa prendere su di sé il giogo dell’amore, con il prezzo del sacrificio che esso – l’amore vero – richiede. Vuol dire scegliere di amare, portando la porzione di croce che l’amore comporta. E seguire Gesù, cioè vivere una vita a somiglianza della sua, che nell’essere donata si ritrova in pienezza.
Suor Sara della Trinità