Responsive Menu
Add more content here...

Vangelo della XXIII domenica

Camminando nella fede, si fa sempre di più l’esperienza della paziente misericordia del Signore. Il contatto quotidiano con la Parola di Dio ci rende progressivamente consapevoli sia del bisogno di essere perdonati e salvati, sia della potente e commovente misericordia divina che in modo sempre più profondo rivela l’amore del Signore per noi, suoi figli. Nella concretezza delle nostre giornate sperimentiamo la nostra fragilità e la nostra infedeltà al Signore, ma facciamo esperienza di essere visitati da una potenza di perdono che ci rinnova, ci rigenera e ci permette di ripartire nel cammino. Fatti oggetto di un tale amore, con l’aiuto dello Spirito Santo che abita in noi possiamo cercare di viverlo nelle nostre relazioni, spesso messe alla prova da tensioni e conflitti, a volte anche lacerate dal male compiuto consapevolmente, e quindi dal peccato. 

Nella pagina evangelica di questa domenica, Gesù non ci dà una nuova legge capace di risolvere le contese e di eliminare i peccati, ma chiede che in mezzo ad essi rimangano il desiderio e la volontà di comunione. Gesù non è un giurista; non dà delle prescrizioni per rendere pura la comunità attraverso una difesa rigida della verità. I passi di correzione descritti in questi versetti non sono un processo, ma una manifestazione di amore. Fare verità nell’amore, non separare mai la verità dalla misericordia. Gesù chiede di guardarci come fratelli, di essere custodi gli uni degli altri, di prenderci cura l’uno dell’altro. Chiede che chi compie la correzione abbia il cuore del buon pastore che, nella parabola raccontata subito prima nel Vangelo di Matteo, va a cercare la pecora che si è perduta (Mt 18,12-14). Chiede che venga tentato tutto il possibile affinché chi si è smarrito ritrovi la strada della vita, perché peccando ha scelto la via della morte e ha fatto del male anche a se stesso. La questione non è avere giustizia, ma guadagnare il fratello.

Ciascuno di noi ha sempre nelle mani la possibilità di favorire o di distruggere la comunione. Possiamo scegliere di restaurare le relazioni, ricomporre i legami. Allora diventiamo costruttori e custodi di quel “noi” in mezzo al quale c’è Gesù.

Suor Sara della Trinità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *