Le parabole raccontate da Gesù sono sempre rivelazione del vero volto di Dio, un alzare il velo sul cuore del Padre e sulla sua azione. Esse ci portano la buona notizia di un Dio il cui amore è infinito, senza misura. La parabola che leggiamo oggi nel Vangelo di Matteo lo fa raccontandoci che cosa accade nel regno dei cieli riguardo al perdono, realtà tanto desiderata da tutti noi, tanto necessaria nelle relazioni, quanto difficile da vivere. Attraverso la storia del re e dei due debitori Gesù spiega quelle parole così risolute con cui risponde alla domanda di Pietro: Non ti dico [di perdonare] fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette, cioè sempre, all’infinito.
Siamo in presenza di un re che non nega un torto subìto ed esige l’osservanza della legge ma che, di fronte alla sofferenza in cui il debitore viene a trovarsi, prova compassione e fa regnare la misericordia e non più la legge. Così fa Dio con noi, questo è il suo cuore. E Gesù propone anche a noi la logica di Dio, che è sempre quella dell’eccedenza: amare i nemici, pregare per i propri persecutori, porgere l’altra guancia, perdonare senza misura …
È possibile un modo divino di stare nel mondo, che è quello della magnanimità, cioè della larghezza di cuore, che nasce dal riconoscere che ogni essere umano, creato ad immagine di Dio, è sempre più grande del male che può commettere. Perdonare di cuore non è un sentimento; comporta un atto di fede nell’uomo, un atto di fiducia nell’altro, occhi di speranza, che guardano al futuro e non solo al passato. Così fa Dio con noi.
Così fa Dio con ciascuno di noi: è questo il fondamento di ogni azione di perdono. Sappiamo di essere stati perdonati dal Signore con una misericordia gratuita, per questo possiamo fare misericordia a nostra volta ai fratelli e alle sorelle. Chi sperimenta la gioia, la pace e la libertà interiore che provengono dall’essere perdonato può aprirsi alla possibilità di perdonare a sua volta.
Preghiamo allora perché possiamo essere sempre più consapevoli della gratuità e della grandezza del perdono ricevuto da Dio, per diventare misericordiosi come Lui.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia.
Egli sa di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;
come dista l’oriente dall’occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
O Dio, che ami la giustizia e ci avvolgi di perdono, crea in noi un cuore puro a immagine del tuo Figlio, un cuore più grande di ogni offesa, più luminoso di ogni ombra, per ricordare al mondo il tuo amore senza misura.