(Prosegue…) Dallo Sposo, Teresa Maria della Croce ha imparato, non la sofferenza, ma il «Vangelo della sofferenza» cioè il mistero della redenzione che si radica nella sofferenza. È questo vangelo che predica e vive tutta la sua vita. Lei scopre quindi il valore salvifico della sofferenza per via del quale l’uomo sofferente con Cristo viene ricreato: “Egli trova quasi una nuova misura di tutta la propria vita e della propria vocazione. Questa scoperta è una particolare conferma della grandezza spirituale che nell’uomo supera il corpo in modo del tutto incomparabile” (Salvifici doloris, 26).
La sofferenza della Beata Madre si dispiega, lungo la sua vita, in mille sofferenze, contrarietà, difficoltà di ogni genere, aridità spirituale, prove sentimentali, umiliazioni e tante altre prove non conosciute che culminano nella atroce sua agonia quando, sfinita dai dolori e indebolitissima, affronta le tenebre le più fitte: «Credo bene prevenirvi che il mio stato di salute lascia molto a desiderare. Non avendo fatto caso fino ad ora dell’incomodo che da molti anni mi tormentava, oggi, che si è fatto più grave, ho dovuto consultare il medico… Mi obbligherebbero a certe umiliazioni… che non è possibile che mi ci adatti. Pregate tanto perché il Signore abbia pietà di me e dell’Opera. Non mi sono mai trovata così abbattuta come ora. Siamo proprio le preferite def Crocifisso. Che abbiamo a desiderare di più?» (dalle lettere).
Per lei, la sofferenza fisica e ogni croce sono un dono di grazia del Signore. La sofferenza è un mistero che avvolge la vita umana sin dalla caduta originale. Per il Signore, è la sua maniera misteriosa di associare alla sua opera salvifica: «Stai tranquilla: Dio è con noi e questo ci basti. Nelle croci ci si apre la luce sicura per conoscere la vera strada. Nel tempo che scrivo mille seccature mi confondono e non posso proseguire» (dalle lettere). L’intera sua vita, assediata da croci di ogni genere che si appesantiscono sulle sue spalle, trasforma profondamente la sua persona. Teresa Maria della Croce è convinta che la sapienza della Croce contraddice quella del mondo. Le Croci significano la predilezione del Signore per i suoi. Perciò incoraggia dicendo: «un giorno benediremo le pene sofferte più che le grazie esteriori che abbiamo ricevute» (dalle lettere). (continua…)
Padre Jean Sleiman