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La Madre Teresa Maria della Croce

P. Stanislao di S. Teresa

 

 Amorosa violenza ed imperitura gratitudine di cuori filiali e di ammiratori hanno voluto che io scrivessi la vita della Madre Teresa Maria della Croce. Vidi la Madre la prima volta il 17 Maggio 1898 a Montelupo in occasione dell’inaugurazione della casa ivi fondata, presente l’Eminentissimo Card. Bausa; poi nel 1901 quando, ancora giovanetto, aspiravo allo stato religioso. Fu Lei, anzi, che si occupò della mia vocazione. La rividi nel 1904 nel suo caro Monastero di S. Martino a Campi Bisenzio in occasione dei solenni festeggiamenti per l’Approvazione Apostolica dell’Istituto da Lei fondato. Ero allora religioso studente. La sua dolce e grave fisonomia suscitò in me prima una certa curiosità, viva simpatia di poi, e da ultimo profonda venerazione. Queste impressioni, mai venute meno negli anni della mia vita religiosa, si rinnovarono in fondo alla mia anima in un modo direi quasi insolito e arcano, una sera di Ottobre del 1929 quando in qualità di Vice-Postulatore fui all’Istituto di S. Martino per i preparativi del Processo ordinario da istruire nella Curia Arcivescovile di Firenze. Chi avrebbe detto, pensavo, che un giorno il giovane da Lei raccomandato si sarebbe occupato per volontà dei Superiori dei Processi della sua beatificazione?                                                                                                                                                                                  Oggi che la Chiesa ha canonicamente introdotta la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio e terminato il “processo apostolico” sulle virtù e miracoli in specie, la soave figura della Madre mi si affaccia nuovamente in tutta la sua maestà. E “quell’anima che accoglieva tutti con un dolce sorriso; che s’impensieriva, s’affannava delle tribolazioni altrui; che aveva un consiglio anche per i materiali interessi, un conforto anche per le temporali sciagure; quell’anima che perdonava largamente, che si compiaceva, che esultava nelle contradizioni, nei disprezzi, negli ostacoli; che pensava a Dio soltanto e alla sua gloria”, quell’anima mi si presenta ancora dinanzi e mi fa sperare di vederla presto fulgente della luce immortale!
Era dunque doveroso per me non ricusarmi alla dolce fatica di tratteggiare la figura della Madre Teresa Maria della Croce. Deponendo ora il mio modesto lavoro sul sepolcro di Lei, con gioia grande e col cuore pieno di affettuose reminiscenze, posso anch’io ripetere con storica verità e fraterna alterezza ciò che l’illustre Arcivescovo di Malines – Dechamps – diceva di un’altra Serva di Dio, la Madre Maria Deluil-Martiny: “Ho veduto la Santa Teresa del nostro secolo!”

                                      P. Stanislao di S. Teresa