A S. E. il Duca Amerigo Antinori di Brindisi

 (dicembre 1894)

Ho tanto pensato all’E. V., e comprendo il suo stato d’animo penoso e isolato. Ho supplicato il Signore di soccorrere il suo comprensibile dolore con quel conforto che possiamo attingere solo al suo dolcissimo e divino Cuore.
Le sia di conforto sapere che la creatura angelica, rapita al suo affetto e alla benevolenza di quanti l’hanno conosciuta, era un fiore che la terra non meritava di possedere, ed è stata portata prima del tempo nel giardino celeste, dove riunita ai suoi cari che l’hanno preceduta nella patria beata, implorerà grazie speciali per tutti.