Torniamo al gusto del pane
Nella cerimonia di apertura del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale (svolto dal 23 al 25 settembre 2022 a Matera) S. Ecc. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo arcivescovo di Matera-Irsina (per tutti don Pino) apre i lavori dando il benvenuto agli 800 delegati, provenienti da 116 diocesi e accompagnati da 80 vescovi a Matera, città conosciuta come la città dei Sassi, come una delle città più antiche del mondo con circa 10.000 anni di storia.
Matera perché è la città di “Maria” e della “Visitazione” che viene venerata sotto il dolce titolo di Madonna della Bruna che ci invita alla sua scuola di Donna “Eucaristica”, che ci fa scoprire quanto intimo sia il rapporto tra Chiesa ed Eucaristia.
Matera perché è città del “pane trinitario e cristologico”, per la tradizione di panificazione che ha sviluppato nel corso dei secoli, affermandosi come città del pane, sviluppando una particolare teologia nella semplicità dei gesti e dei segni; ogni fetta del pane tradizionale ha la forma del cuore, che si dilata e si fa cibo come Dio Trinità.
Matera perché è città dell’acqua per il sofisticato, intricato e ingegnoso sistema di raccolta e distribuzione delle acque piovane e sorgive, oltre alle interessanti, enormi cisterne realizzate in diversi punti della città.
Matera perché è la città del “Vicinato”. Tra i Sassi si è sviluppata la micro-aggregazione con più famiglie che avevano le loro case-grotta e ogni famiglia era di aiuto e sostegno all’altra: il bene comune superava quello personale, la solidarietà allontanava ogni forma di egoismo.
Ritornando al tema del congresso di Matera, si intende tornare al gusto del pane eucaristico, al gusto della vita. Chi vive l’Eucaristia apre gli occhi, si lascia ardere il cuore e torna in cammino come i discepoli di Emmaus, riconoscendo il Signore risorto per costruire ponti di umanità, tracciando sentieri di pace, bandendo, con le scelte di vita ogni forma di individualismo e di chiusura. Chi vive l’Eucaristia tesse relazioni di fraternità bandendo ogni forma di guerra, soprattutto quella del grano, quindi del pane, quella energetica. Spezzando il pane eucaristico e adorando la presenza reale di Gesù Cristo, si intende dire a tutti che il contrario dello scontro è esattamente l’incontro, la mano tesa per accogliere e per sostenere i fratelli.
Il congresso, al quale hanno partecipato come delegati della Diocesi di Treviso Mons. Don Antonio Guidolin, Roberto Bessegato e sr. Raffaella Giubilato delle suore Carmelitane di S. Teresa, di Firenze (Ist. Zanotti), è stato molto ricco di interventi e testimonianze.
La mattina di venerdì e sabato, tutti i partecipanti, distribuiti in varie parrocchie della città, seguivano la catechesi trasmessa in streaming dalla Cattedrale.
Venerdì 23 abbiamo ascoltato l’intervento di Mons. Gianmarco Brusca, vescovo di Mantova con il tema: il gusto buono del nostro pane, dall’altare alle tavole della vita: “Un “viaggio del pane”, passando di tavola in tavola, attraverso le tavole della creazione, della casa, dell’altare, della chiesa, della città, del Regno”. A seguire una testimonianza sull’importanza della vita Eucaristica nel vissuto di due sposi.
Dopo il pranzo offerto dalla parrocchia, proseguiva il programma pomeridiano.
Lo stesso venerdì tra i bellissimi SASSI di Matera si è celebrata la VIA LUCIS. Un percorso partito dalla chiesa rupestre di SANTA MARIA DE IDRIS fino alla chiesa di San Pietro Caveoso.
La sera, in quattro chiese del centro città, c’è stata la possibilità dell’Adorazione Eucaristica animata dalle associazioni e movimenti presenti in Diocesi (Cammino Neocatecumenale, Azione Cattolica, Rinnovamento dello Spirito e Movimento dei Focolari)
Sabato 24 l’intervento/ catechesi è stato proposto dalla Professoressa Giuseppina De Simone, (docente di filosofia della religione – Teologia Fondamentale) che ha affrontato il tema “ Il gusto buono del nostro pane – Chiesa, sinodalità, Eucaristia”: “ In un mondo che è lacerato da divisioni e di guerre la Chiesa non si stanca di essere pane che riconcilia e unisce, costruendo ponti tessendo relazioni tra i popoli le culture le religioni. Non si stanca di chiedere e di annunciare la pace possibile, sperando oltre ogni speranza e lavorando perché nel riconoscimento reciproco siano poste le condizioni di un’autentica pace”.
Il programma pomeridiano ha avuto come centro e culmine la processione Eucaristica per le vie della città Iniziando il cammino dalla chiesa di San Pio X siamo giunti alla chiesa di San Francesco d’Assisi. Percorso durato più di un’ora, ricco di silenzio e partecipazione. “Nel pane eucaristico che stiamo adorando c’è sì il Cristo realmente presente e vivo, ma nudo, spogliato, abbandonato, crocifisso. Di certo questa adorazione deve portarci ad adorarlo e a commuoverci servendo la vita, sempre e comunque: dal suo concepimento al suo morire, rispettando le diverse fasi della stessa vita”, sono le parole di Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina che hanno accompagnato la conclusione di questo momento.
La serata dello stesso sabato si è poi conclusa con un momento culturale/ spirituale nella piazza principale della città.
Il momento tanto atteso a conclusione del Congresso è finalmente giunto e così, domenica 25, abbiamo accolto il Santo Padre Papa Francesco nello stadio “XXI settembre” di Matera. Stadio gremito di delegati del congresso e pellegrini che si sono aggiunti per l’occasione. Momento forte, ma allo stesso tempo semplice, di sinodalità, di fraternità e ascolto. Una celebrazione dove le parole del Santo Padre sono penetrate nei nostri cuori: “Sogniamo una Chiesa così: eucaristica. Fatta di donne e uomini che si spezzano come pane per tutti coloro che masticano la solitudine e la povertà, per coloro che sono affamati di tenerezza e di compassione, per coloro la cui vita si sta sbriciolando perché è venuto a mancare il lievito buono della speranza. Una Chiesa che si inginocchia davanti all’Eucaristia e adora con stupore il Signore presente nel pane; ma che sa anche piegarsi con compassione e tenerezza dinanzi alle ferite di chi soffre, sollevando i poveri, asciugando le lacrime di chi soffre, facendosi pane di speranza e di gioia per tutti. Perché non c’è un vero culto eucaristico senza compassione per i tanti ‘Lazzaro’ che anche oggi ci camminano accanto, tanti”.
A termine della celebrazione Eucaristica, il Cardinale Mons. Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, nel suo intervento di ringraziamento conclusivo ha detto: «La guerra brucia i campi di grano, toglie il pane e fa morire di fame, trasforma i fratelli in nemici». In un mondo così abbiamo trovato il gusto del pane che ci dona sempre l’Eucaristia, frutto dell’amore pieno di Cristo che diventa amore per i suoi fratelli più piccoli e per il prossimo”.
Dono di grazia questi giorni, dono da condividere ora nel quotidiano delle nostre vite e delle nostre realtà, dono da chiedere costantemente a Colui che è il Vero Pane di Vita.
Vogliamo ringraziare la Diocesi di Treviso, nella persona di sua eccellenza Mons. Michele Tommasi, che ci ha fatto dono di poter vivere questa esperienza di ecclesialità; affidiamo a Maria, Madre di questo Pane Vivo, il cammino sinodale di tutta la Chiesa e in particolare della nostra Diocesi.
Sr Raffaella





