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Vangelo della XVII domenica

Come la settimana scorsa abbiamo visto noi stessi come un campo, in cui viene seminato un seme molto buono, che ha potenzialità di vita e di bontà anche per chi gli sta attorno, così questa immagine del nostro mondo interiore continua anche nel Vangelo di oggi. Possiamo guardare a noi stessi con gli occhi di Dio, l’immagine è ancora quella di un campo, in cui è nascosto un tesoro. Ci abita un tesoro prezioso. Una perla preziosa. Con questa immagine possiamo chiudere gli occhi, e lasciar andare ogni altra immagine più o meno tenebrosa di noi stessi, per lasciarci guardare da Dio. La preghiera e questo restare in silenzio ponendo l’attenzione “dentro”, ci permette di porci in questa terra sacra, luogo della sua Presenza, Tempio di Dio, fonte da cui scaturisce la vita, il senso, l’amore. Questo è il nostro cuore, questa è la nostra interiorità.

Possiamo vivere una sorta di alienazione tra quello che facciamo o l’immagine che abbiamo costruito di noi stessi, e quello che siamo veramente. Questo causa in noi una certa inquitudine che ci mette alla ricerca. Sia nella nostra ricerca, così anche nella nostra “non ricerca”, il mistero di Dio irrompe nella nostra vita, e ci fa toccare fino ad ora quella realizzazione personale che sarà piena nell’unione definitiva con Lui. L’incontro con Dio nella profondità di noi stessi mette in moto tutta la nostra esistenza: questo è il significato del “vendere tutti i propri averi”, gesto che viene ripetuto per ben due volte. Gesto che può essere inteso in senso materiale, ma non solo: nel rapporto con il Signore troviamo la forza per abbandonare le difese, gli irrigidimenti, le sicurezze e gli schemi in cui ci eravamo rifugiati per garantire un nutrimento e un valore alla propria vita. Nel rapporto personale con Dio troviamo la vita che stavamo cercando  “fuori”, e ciò è fonte di grande gioia.

Il Signore raccoglie tutto di noi, il buono e il cattivo, con grande misericordia crea unità in noi stessi, accogliendo anche ciò che non è buono, perchè trovi il tempo per guarire e per convertirsi a Lui. Tutto infatti concorre al bene di coloro che amano Dio. E nell’incontro con Lui, alla fine dei tempi, troveremo la realizzazione piena di questo cammino di verità e di unione a Lui, quando verrà distinto ciò che a Lui ci unisce, e ciò che invece non è buono e da lui ci divide.

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