2 STEP: per un cammino interiore e spirituale

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2 STEP: per un cammino interiore e spirituale

Tante volte, nei nostri rapporti quotidiani, fatichiamo per conquistare o meritare un buon rapporto con qualcuno. Invece con Dio non è così. Con Dio TUTTO è GRAZIA.

La relazione con Dio, quella che noi chiamiamo preghiera, non si acquista con i nostri sforzi o con i nostri meriti, si tratta solo di accorgerci e accogliere l’amore che Egli vuole riversare nei nostri cuori.

“Ogni contatto con Dio è preghiera, ma non ogni preghiera è contatto con Dio!” dice abuna Matta El Meskin, sembra un gioco di parole, ma non lo è.

Perché a volte preghiamo senza alcun desiderio di comunicare con Dio, semplicemente per senso di dovere. Questa non è preghiera, la preghiera non è un dovere che compi per dare a Dio una parte del tuo tempo e delle tue forze e nulla più.

La preghiera è reciproco desiderio di incontrarci con il Signore, “È un’opera realizzata in collaborazione tra l’uomo e Dio” ci spiega abuna Matta El Meskin. Questa opera esige un restare in continuo contatto spirituale con il Signore. Si tratta di imparare un’arte. L’arte di prendersi cura del proprio rapporto con Dio, è un atto di perseveranza e fedeltà a questo rapporto. Ciò non vuol dire stare 24 ore in chiesa né rattristarsi per la scarsità del tempo disponibile per pregare, bensì si tratta di assicurarsi di essere pieni di desiderio di comunicare con Dio e di essere sinceri nel proprio cammino spirituale. “Allora ti accorgi che i minuti possono essere come giorni” e lo Spirito Santo ti concede, anche in poco tempo, delle grosse opportunità di rallegrarti e di sentirti ricolmo della sua presenza.

Dice abuna Matta El Meskin: “In genere, il lamento per la scarsità del tempo disponibile per la preghiera è solo una falsa scusa per giustificare l’“io” nella sua negligenza, trascuratezza e indifferenza nello stare di fronte a Dio.”

“Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!” (Mc 13.37). Cosa significa?

Significa essere coscienti e vigilanti; non superficiali e distratti. Chiediamo allo Spirito Santo il dono della vigilanza del cuore e l’attenzione ad ogni istante della nostra giornata, perché diventi una preghiera, trasformando ogni minuto morto in un’opera divina eterna.

La vigilanza del cuore durante la mia quotidianità – di qualunque tipo sia: a casa come a scuola, come in fabbrica, in campagna, in negozio o in ufficio, al bar o al lavoro – ecco il segreto. L’importante è rimanere sempre in preghiera nel segreto del proprio cuore; essere sempre e dovunque in contatto con il Signore.

“La vigilanza del cuore – cioè il prestare a più ripresa durante la giornata l’attenzione al Signore Gesù, mantenendo viva una conversazione segreta con Lui, fatta di silenziose parole d’amore – non è assolutamente inferiore allo stare in preghiera in chiesa. 

Dunque, il secondo passo per un cammino sano nello Spirito è vigliare, approfittando di ogni secondo della propria giornata per connettersi con il Signore.

Sr Dina della Santa Famiglia

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