In questa domenica, il Vangelo ci parla di occasioni da non perdere, e lo fa con la parabola delle dieci vergini che, munite di lampade, escono per accogliere e accompagnare lo sposo alla cerimonia delle nozze. “Il regno dei cieli sarà simile…”: questa frase tipica di Gesù ci conduce nel vivo del racconto, il quale precisa subito qualcosa di importante, e cioè che cinque di queste vergini sono sagge e cinque stolte. Le sagge, infatti, hanno portato con sé l’olio per le lampade, mentre le stolte no. Lo sposo tarda ad arrivare e tutte quante si addormentano. A mezzanotte viene annunciato l’arrivo dello sposo. Le vergini stolte, allora, si accorgono di non avere l’olio per le lampade, e lo chiedono a quelle sagge, ma queste rispondono che non possono darlo perché non basterebbe per tutte. Mentre dunque le stolte vanno in cerca dell’olio, arriva lo sposo; le vergini sagge entrano con lui nella sala del banchetto e la porta viene chiusa. Le cinque stolte ritornano ma è troppo tardi; bussano alla porta ma rimangono fuori.
Ci colpisce un po’ la durezza sia della risposta delle vergini sagge sia di quella dello sposo nei confronti delle vergini stolte, ma entrambe hanno un senso profondo.
Il cuore del racconto è questo olio, di cui non ci viene detto esplicitamente di che cosa si tratti, ma che capiamo essere legato alla vita personale, alla propria esperienza, qualcosa che non può essere prestato o diviso con gli altri. È qualcosa che riguarda la luce, ed è qualcosa di essenziale, che fa la differenza tra il prendere parte al banchetto nuziale, a questo momento di gioia, di vita, e il rimanerne esclusi. È questo olio che ha a che fare con l’esortazione di Gesù a vegliare (v.13) e non il fatto che le vergini stolte si addormentino: tutte le ragazze, infatti, vengono vinte dal sonno.
Tutti possiamo ritrovarci in questa storia. Anche se conosciamo il Signore e desideriamo con tutto il cuore partecipare a quella gioia che ci promette, alla vita piena che ci attende, tutti dobbiamo affrontare la nostra debolezza che ci fa stancare e addormentare. Il punto non sta nella nostra fragilità, ma nel nostro essere preparati a quando veniamo svegliati dalla voce che annuncia la presenza dello Sposo, voce che non manca mai nella nostra vita perché abbiamo la certezza che il Signore, anche quando sembra ritardare, c’è, viene.
La parabola di Gesù ci aiuta a riflettere sul fatto che l’incontro con il Signore e il prendere parte alla sua gioia non sono cose che si possono improvvisare, esperienze che si fanno in modo automatico, a cui si può rimediare all’”ultimo istante”. È necessario un carburante, qualcosa che ci permetta di vivere accesi, luminosi, pur dentro la nostra debolezza che ci fa talvolta assopire, dimenticare l’orizzonte della venuta del Signore. Ecco l’olio. C’è un particolare che viene detto di quest’olio: che è in piccoli vasi. Che cosa ci fa vivere attenti, accesi, con una tensione verso il Signore? Cosa mantiene vivo il desiderio? Che cosa ci aiuta a tenere accesa la passione per la vita piena? Sono le piccole occasioni quotidiane, ordinarie, di cui è fatta la nostra vita di cristiani: la mia preghiera quotidiana, i miei piccoli atti di amore, le scelte di sobrietà, di distacco, i miei atti di fiducia, la mia speranza …: quelle piccole cose attraverso cui alimentiamo il nostro rapporto col Signore. Ci accorgiamo che è la fedeltà alle piccole cose che fa la differenza. Non sono i grandi momenti, gli eventi straordinari, i grandi entusiasmi a costruire il nostro rapporto con Dio, ma quelle ordinarie occasioni che costituiscono il tessuto reale della nostra vita e che sono l’oggi di Dio.
Questa nostra esperienza personale non può essere prestata. Ci sono cose che io non posso fare al posto di un altro. Non posso dire di sì a Dio al posto di un altro, essere fedele al posto di un altro. Il mio olio, la cura del mio rapporto con il Signore è qualcosa di personale, che non posso dare ad un altro.
Chiediamo al Signore la grazia di essere vigili, di non perdere queste occasioni. Possiamo pregare con le parole della colletta della Messa:
O Dio, voce che ridesta il cuore,
nella lunga attesa dell’incontro con Cristo tuo Figlio
fa’ che non venga a mancare l’olio delle nostre lampade,
perché, quando egli verrà,
siamo pronti a corrergli incontro
per entrare con lui alla festa nuziale.
Suor Sara della Trinità
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